Ma
di quanto è sceso il livello di guardia di questa città? Un "collega"
di Maniero, che con la banda del Brenta aveva già depredato la galleria Estense
nel 1992, ha potuto rubare indisturbato il Guercino custodito (si fa per dire)
nella chiesa di San Vincenzo, di cui è responsabile don Gherardi, lo sfortunato
parroco di San Biagio che nei giorni scorsi (strana coincidenza) era stato rapinato
in canonica: un uomo col coltello l'aveva costretto a consegnargli il
portafogli.
Ma che città è diventata questa, mi chiedo e si chiedono tanti modenesi,
dove i crimini contro il patrimonio aumentano, nonostante le confortanti
statistiche della Polizia. Dove i giornali sono un bollettino di guerra. Dove
la prostituzione e lo spaccio della droga sono all'ordine del giorno. Dove i
cittadini che non ne possono più sono costretti a riunirsi in comitato per
denunciare il peggioramento della situazione. Vivo a due passi dai Giardini ducali
e noto anch'io come tanti come siano aumentate anche di giorno quelle che un
tempo si chiamavano "romanticamente" lucciole e oggi hanno sempre più
di frequente colori della pelle, nazionalità e persino sessi diversi. Questo
verde pubblico, un tempo frequentabile da tutti a ogni ora, è diventato uno spazio
incontrollato dove, scavalcando indisturbati i cancelli, si nascondono
senzatetto in cerca di panchine e spacciatori a caccia di nascondigli per la
loro merce, che vendono impunemente sotto gli occhi dei passanti. Lì vicino,
via Poletti, è diventata una centrale di smercio. A ogni ora, vi stazionano
extracomunitari (senza fissa dimora e senza permesso di soggiorno?), che hanno
trovato davanti a un negozio multietnico, di cui vorrei conoscere la tabella
merceologica, il loro quotidiano ritrovo. Anche in questo caso, un comitato di
cittadini ha denunciato il problema, ma di pattuglie di Polizia - nonostante la
situazione sia ben nota - ne vedo soltanto una ogni tanto. E quando arriva, non
torna mai a mani vuote. È evidente che le forze dell'ordine non possono presidiare
ogni punto cruciale della città, di cui ormai si conosce esattamente - è stata
persino pubblicata dai giornali - la mappa dei luoghi più pericolosi, ma i
cittadini pretendono ugualmente più sicurezza. La Polizia, con i pochi mezzi e
uomini di cui dispone, fa quello che può. A chiedere aiuto allo Stato, allora,
deve essere chi s'è appena insediato in piazza Grande, con l'ambizioso compito
di cambiare faccia a questa città. Il furto del Guercino è un segnale
d'allarme. Rubare un grande e importante quadro da una chiesa di notte, a due
passi dal Tribunale e dalle sue telecamere di sicurezza, significa che a Modena
qualsiasi malvivente può fare ciò che vuole. Ci mancherebbe solo che ci
portassero via dal Duomo quel San Geminiano al quale chiediamo da lassù di
aumentare, visto che ne è il protettore, la sicurezza della città. Lo fece già
con Attila. Lo faccia anche con questi moderni barbari del crimine.
Nessun commento:
Posta un commento