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giovedì 22 maggio 2014

CHIEDO LA FIDUCIA DI CHI MI CONOSCE PER TORNARE IN CONSIGLIO COMUNALE A DIFENDERE GLI INTERESSI DI MODENA

Innanzi tutto, un ringraziamento perchè accettate di perdere un po' del vostro tempo per leggere questo mio invito, che si sovrappone ai mille altri che vi sono certamente giunti. In questi giorni, in tutti i talk show televisivi, ovviamente, ha imperversato la politica. Il tentativo, da parte degli ospiti di Vespa, di Porro o di Santoro, è stato quello di convincere i telespettatori che lo scontro fra la buona politica e la cattiva politica è assurdo. Non ci sono buoni politici e cattivi politici, ma persone per bene, che fanno politica perchè lo sentono come un dovere civile e professionisti della politica, che da tempo lo fanno, a volte bene e a volte male, ma ormai come un mestiere. Vorrei farvi capire che io, anche se soltanto a livello locale, non mi sento un professionista della politica, ma so di essere un dilettante. Nel senso migliore del termine, però. In questi giorni, inviando messaggi a diverse persone per chiedere un voto per Forza Italia e per tornare in Consiglio comunale, ho ricevuto, grazie a Dio, calorosi consensi da moltissimi amici che poichè mi conoscono mi stimano. Da qualcuno, pochi per la verità, ho ricevuto anche risposte negative, alcune educate, ma altre decisamente incivili. Si trattava, evidentemente, di chi non conoscendomi mi accusava di chiedere il voto per un partito, Forza Italia, che è guidato da Berlusconi e che per questa ragione dovevo vergognarmi. A costoro ho risposto che non dovevo e non volevo essere il difensore del cavaliere, che sa benissimo difendersi da solo, ma che tenevo, invece, a difendere me stesso da un'ingiusta generalizzazione. Anche in politica, infatti, non si può fare di tutta l'erba un fascio.
Tengo molto a sottolineare, quindi, che 5 anni fa ho scelto con passione di entrare in Consiglio comunale per maturare un'utile esperienza. L'avevo già fatta durante la mia lunga carriera di giornalista, ma un conto è giudicare la politica dall'esterno. Volevo toccare con mano cosa significa partecipare alla vita politico-amministrativa della città, della mia città, dove sono nato, quella che amo e che tante volte ho criticato, ma con grande affetto, quando scrivevo sui giornali cittadini. Per questa ragione, nei 5 anni che ho trascorso in Consiglio comunale, ho avuto modo di capire come nascono certe decisioni e come, purtroppo, molte di queste non sono frutto del buon senso che nell'immaginario si attribuisce al buon padre di famiglia. Spesso, purtroppo, dipendono da logiche partitiche, che nulla hanno da spartire col buon senso che ho appena ricordato.
Ecco perchè mi sono battuto in 5 anni a favore di decisioni che servissero a tutti i modenesi e non solo a una parte. Qualche volta ci sono riuscito. Mi piacerebbe provarci ancora, anche perchè l'esperienza che uno si fa in 5 anni, parlo soprattutto per i consiglieri non lungo-presenti, comincia a servire proprio alla fine del mandato. In quella successiva, si è più attrezzati e, conoscendo meglio la complessa macchina amministrativa del Comune, si può essere più incisivi, pur lottando dai banchi della minoranza. Dopo due consigliature, però, sarebbe bene che ognuno tornasse a fare quel che faceva prima e lasciasse posto ad altri.
In 5 anni, ho presentato 220 interrogazioni e numerosi ordini del giorno. Mi sono interessato della città, dei problemi che riguardano la gente, dalla viabilità alla sicurezza, dalla manutenzione del verde pubblico alla necessità di valorizzare le mille cose belle che abbiamo da offrire a chi arriva da fuori, soprattutto del marketing territoriale, che a Modena è sempre stato colpevolmente dimenticato. Ho cercato di discutere nel civico consesso i tanti pregi poco evidenziati della nostra città, ma anche i pochi difetti che si potrebbero annullare con un occhio più attento da parte degli assessori di competenza. Insomma, ho cercato di essere una piccola spina nel fianco dell'amministrazione, tanta da meritare il soprannome di "mister interrogazione". Lo accetto come un distintivo di merito e sono pronto a dire che se gli amici avranno fiducia in me e mi rimanderanno in Consiglio comunale, prometto che le interrogazioni saranno ancora di più. Sarà un modo per far sì che questa bella città, governata ininterrottamente da 68 anni dallo stesso partito (credo unico esempio in Italia) eviti di diventare brutta, torni a guadagnare le vette di tutte le classifiche socio-economiche che in questi ultimi anni ha rapidamente e pericolosamente scalato come i gamberi.

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