Il Lambrusco di Paltrinieri, una fra le più note e apprezzate cantine di Bomporto, è finito sulla tavola di Cracco, uno degli archichef che la televisione ha trasformato in un divo del piccolo schermo. È accaduto grazie alla passione per il nostro vino, il "rosso" italiano più venduto al mondo, al quale ho dedicato poco tempo il libro "La rivincita del Lambrusco, di Giancarlo Aneri, un imprenditore veneto, produttore di Amarone, ex presidente delle Cantine Ferrari di Trento e fornitore di vip come Briatore.
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Alberto Paltrinieri |
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Giancarlo Aneri |
Aneri ha scoperto le nostre bollicine e se ne è innamorato. Per poterle imporre, come fece nel 1984 al Lido di Parigi con lo spumante italiano, si è rivolto ad Alberto Paltrinieri, titolare di un'antica e famosa cantina, che a Sorbara, proprio in via del Cristo, un po' l'epicentro della zona di produzione, produce vini di successo: i sorbaresi Grosso, Leclisse, Radice e Sant'Agata, l'uvaggio di Sorbara e Salamino Piria, i Salamino in purezza Greto e Solco.
La cantina è nata nel 1926, tre generazioni fa, e ora Alberto, laureato in agraria proprio con una tesi sul Lambrusco, la conduce insieme con sua moglie Barbara e gli enologi Attilio Pagli e Leonardo Conti.
L'idea di valorizzare il Lambrusco anche sulle tavole importanti fa il paio, come sottolineo nel mio libro, con il successo che questo vino ha avuto in ogni continente, grazie alle sue caratteristiche di freschezza, sapidità e bevibilità.
I suoi delicati sentori di ribes, visciola e fragola selvatica, abbinati alle note floreali di viola e rosa canina, lo rendono un vino gradevolissimo, come accompagnamento a tanti cibi, non solo quelli della cucina padana, ma anche a pesci grassi come le anguille e le sarde.
A luglio, le bottiglie di Aneri-Paltrinieri, tutte con bellissime etichette e nomi suggestivi, saranno in esclusiva per 15 giorni sugli aerei della compagnia Air Dolomiti.
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