Quel che accade alla
politica della città da qualche settimana a questa parte credo non abbia
precedente, non solo sotto la Ghirlandina ma nemmeno sotto una delle tante
torri civiche che costellano il nostro Paese. Da una parte, in casa del partito
che amministra Modena da ben 68 anni e che avrebbe potuto/dovuto avvicinarsi
alle elezioni amministrative con primarie senza colpi bassi, si assiste a una
quotidiana polemica che manca poco porti in contendenti in tribunale. La
gioiosa macchina da guerra del PD modenese si è trasformata in un carro rotto
che perde pezzi per strada e che sgomenta chi, fra qualche mese, vorrà dare il
proprio voto a sinistra. Offese, insinuazioni, minacce, sospetti non sono mai
appartenuti al partito di Corassori, Del Monte e Beccaria, che potranno solo
rivoltarsi nella tomba alla notizia delle accuse che si lanciano Muzzarelli e
la Maletti.
Alfeo Corassori |
Mario Del Monte |
Del resto, appare quantomeno strano, che in un Paese divenuto di
colpo tutto renziano e che ha imparato subito quello che, secondo Flaiano, è lo
sport più praticato dagli italiani, salire sul carro del vincitore, le primarie
modenesi indichino uno che appartiene all'altra sponda politica.
Sull'altra sponda, del
resto, le meraviglie non sono da meno. Una lunga faida ha portato i moderati
del centro-destra, i quali avevano la speranza di attingere al
"vittorioso" ballottaggio, soltanto se stavano tutti uniti, a
spaccarsi in troppi rivoli, ad atomizzarsi, al punto che ci sarà un numero di
candidati sindaci da far sorridere anche la Ghirlandina. Ma non solo. Dopo la tormentata
scelta di Andrea Galli, che ha fatto seguito all'accantonamento di Adolfo
Morandi, accontentato con la sicurezza di rifare il capogruppo (!) nella prossima
legislatura e di assumere l'incarico di vice coordinatore regionale (!) di
Forza Italia, il residuo partito dei moderati di centro-destra pare rimetta in
discussione anche il nome del candidato sindaco appena scelto.
Secondo fonti di
stampa, lo stesso Palmizio, longa manus berlusconiana in Emilia, ieri avrebbe
sollevato dubbi sul nome dichi è già stato presentato ufficialmente come
"avversario" di Muzzarelli. Sarebbe davvero il colmo che Forza
Italia, dopo tanti tentennamenti, ritornasse sui propri passi. Non tanto per la
figuraccia nei confronti di Galli, da qualcuno accusato di essere rimasto
invischiato nella polemica dei chioschi del Parco, ma verso quei modenesi,
pochi o tanti, che sperano di aver avuto finalmente l'indicazione giusta per
scrivere un nome sulla scheda da depositare nelle urne alle prossime elezioni.
La storia cittadina è quasi esclusivamente Pd (e precedenti); leggo: Modena, la città dove il Pd è diventato nemico di se stesso. Di questo si preoccupano anche gli altri partiti, abituati a non esistere.
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