Non c'è pace per Big
Luciano, la cui memoria nella sua città natale, a ben 7 anni dalla sua
scomparsa, è affidata ancora solo all'intitolazione del teatro che ha visto il
suo esordio. Cambiare nome da Teatro comunale a Teatro Pavarotti è stato il
minimo sindacale che le istituzioni modenesi potessero fare per ricordare il
grande concittadino che ha portato in giro per il mondo il nome della nostra
città. Ricordo ancora quando a Seul, in occasione delle Olimpiadi del 1988, un
taxista coreano che mi riportava in albergo, sapendo della mia modenesità,
ricordò Pavarotti e si mise a cantare il suo famoso "Vincerò".
Big Luciano, proprio
nella sua città è vergognosamente dimenticato. Il monumento che il Consiglio
comunale aveva deciso all'unanimità di innalzare a proprie spese è stato
sorprendentemente bloccato dall'irremovibile volontà della vedova del tenore.
Nicoletta Mantovani, sbandierando i suoi diritti sull'immagine del marito, che
pure ha venduto alla Nutella e alla San Pellegrino, pretenderebbe che il
monumento si facesse soltanto al Novi Park, in mezzo al parco archeologico che
sovrasta il discusso parcheggio sotterraneo. Persino Sandrone, nel suo ultimo
sproloquio carnevalesco, ha criticato la Giunta comunale per questa
imperdonabile dimenticanza. Senza dimenticare poi che anche il museo che
avrebbe voluto allestire la Mantovani si è fermato davanti a una richiesta di
fondi della vedova non accolta dal Comune.
Ingiustamente sfortunato
il grande tenore, nel cui ricordo Dubai avrebbero dovuto innalzare la Pavarotti
Tower, un grattacielo di ben 23 piani nell'isola artificiale di Jabel Ali Palm,
che avrebbe dovuto ospitare un museo (al quale era ovviamente interessata anche
la Mantovani) con ogni piano dedicato a una famosa romanza del tenore e un
ristorante con ricette della cucina modenese tanto amata da Luciano.
L'operazione, che coinvolgeva anche un costruttore modenese, si è bloccata per
colpa della crisi al 13° piano e ha innescato una complicata vertenza legale.
Anche a Fanano, la costruzione del resort intitolato a suo nome, si è bloccata.
La società che doveva costruire e della quale la socia di maggioranza era
proprio Nicoletta Mantovani, ha trovato un'intesa per dar vita a un nuovo
progetto ridimensionato. Anche qui, insomma, una questione di soldi, che vede
un acquirente far ricorso per gli appartamenti mai costruiti. Una brutta
storia, insomma, che anche in questo caso coinvolge il nome del grande tenore,
usato strumentalmente per trovare "clienti".
Per rimediare a questa
mancanza di rispetto verso Pavarotti, consiglio alla prossima giunta comunale,
quando organizzerà in settembre il consueto concerto per ricordarne la
scomparsa, di rivolgersi a Placido Domingo e Jose Carreras, che con il tenore
modenese hanno girato il mondo con le loro applaudite esibizioni. Sarei molto
sorpreso di sapere che i due artisti, per portare omaggio alla memoria
dell'amico con il quale hanno raccolto ovunque ovazioni per il "Concerto
dei tre tenori", volessero un cachet da mettere in ginocchio le finanze
del nostro Comune. Almeno, per rimediare alla squallida dimenticanza di
riconoscenza andata in scena finora, varrebbe la pena di provare.
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