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domenica 19 gennaio 2014

CENTRO-DESTRA, POCHE IDEE MA CONFUSE


Ho letto il pensiero dell'amico Nicola Rossi sul "gossip" politico uscito dall'incontro che Enrico Aimi ha organizzato con alcuni (troppo pochi) rappresentanti delle varie (troppe) correnti che dilaniano il centro-destra. Lo condivido, anche perchè con queste piccole combriccole non si cava un ragno dal buco. Da quella assai poco rappresentativa riunione è uscito tutto e il contrario di tutto, persino il mio nome (ma chi mi ha mai interpellato?), insieme con quelli di Sergio Celloni, di Michele Barcaiuolo, di Roberto Ricco (decisi a presentare liste proprie), di Andrea Leoni, di Isabella Bertolini, di Cristian Pellacani, di Andrea Galli, dello stesso Enrico Aimi e, appunto, di Nicola Rossi. Insomma, tranne quelli di Adolfo Morandi (peraltro il più accreditato per l'appoggio di Samorì e non solo), di Gigi Taddei, di Olga Vecchi e Luigia Santoro, sono stati spesi i nomi di tutti quelli che, dall'inizio della consigliatura, siedono sui banchi del centro-destra. Quando a pochi mesi dalle elezioni e a poche settimane dall'inizio della campagna elettorale i nomi sono tanti, vuol dire che di nomi condivisi non ce n'è neanche uno. È inutile, quindi, come fanno i vertici (?) dei moderati modenesi, continuare a fare flanella, a spendere parole che dovrebbero tranquillizzare i futuri possibili elettori del centro-destra. Costoro vogliono finalmente conoscere la faccia di chi dovrà prendersi l'impegno di condurre (a questo punto con assai poche speranze) la battaglia contro il centro-sinistra. In assenza di un candidato forte - che se ci fosse, si sarebbe già materializzato - l'unica possibilità di scegliere l'avversario di Muzzarelli o della Maletti è rappresentata dalle primarie, che non tengono conto dei veti incrociati, delle simpatie e delle antipatie, ma solo del consenso di chi, poco dopo, andrà a votare. Tenere in naftalina un nome da spendere all'ultimo momento non serve. Il Pc si è dilaniato, ma almeno ha offerto due opzioni a chi vuole rinnovare (seppure con qualche mal di pancia) e a chi vuole conservare. Possibile che questa città, per tanti altri aspetti pragmatica, non sappia esprimere né candidati certi alla sua guida politico-amministrativa né (passatemi la sintomatica contaminazione) un presidente affidabile per la sua squadra di calcio, che - riflettete - si è fatta scavalcare finora dalle altre due della provincia, il Sassuolo, addirittura in serie A, e il Carpi?

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