Grazie al “ratto” da parte
dei reggiani del monumento dedicato nel 1985 dallo scultore Franco Reggiani
alla Ferrari, Modena non ha perso ancora una volta, come se ce ne fosse stato
bisogno, l’occasione di fare una brutta figura.
Questa città, che ha mille
frecce al suo arco, ma deve ancora imparare a scagliarle, si è vista scippare
l’unico vero monumento alla Ferrari che esisteva nel nostro territorio.
Collocato prima davanti alla Stazione Piccola, venne poi improvvisamente
relegato ai bordi dell’Autostrada del Sole, quasi nascosto, comunque assai poco
visibile agli automobilisti che sfrecciano verso Milano.
A Reggio hanno capito
che la Ferrari è un “brand” importante e hanno deciso di collocare il monumento
accanto allo splendido ponte di Calatrava. Tutto questo mentre le istituzioni
modenesi, che già non riescono a innalzare un monumento a un’altra gloria
cittadina, Luciano Pavarotti, brillano per la loro ignavia.
Ma quale male
oscuro sta rallentando la dinamicità operativa e culturale della nostra città,
che un tempo occupava meritatamente le prime posizioni di ogni classifica,
mentre oggi naviga in fondali poco lusinghieri? Che sia colpa anche di chi
amministra Modena ormai da troppo tempo?
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