È proprio vero che i romagnoli, un po' come i francesi, vantano primati del tutto autoreferenziali. Ricordate? Dicono che quando uno ha sete, in Emilia si sente offrire dell'acqua mentre oltre il Rubicone gli offrono del vino, "e Sanzvéz", il Sangiovese. L'ultima è veramente tutta da ridire. L'assessore al turismo della Regione Emilia Romagna, il riminese Maurizio Melucci, nei giorni scorsi, intervenendo al talk show televisivo "Klaus Condicio", condotto dal giornalista Klaus Davi su You Tube, ha detto che proporrà all'Unesco la candidatura della piadina a patrimonio dell'umanità. Una provocazione? Mica tanto, visto che l'assessore ha dichiarato che "la piadina, più che un cibo, è una vera categoria dello spirito". Per chiederne la protezione ufficiale, Melucci avrebbe già pronte le carte. Nulla da eccepire, se non che allora lo stesso riconoscimento noi modenesi lo vorremmo anche per il Lambrusco, il vino rosso italiano più venduto nel mondo, per l'aceto balsamico tradizionale, un impagabile elisir di cucina che migliora ogni cibo cui è accostato, e tutto ciò che deriva dalla macellazione del maiale, zampone in primis, un gioiello gastronomico "tutto modenese" che, stando alla leggenda, sarebbe stato "inventato" a Mirandola, in occasione dell'assedio che le truppe del papa guerriero Giulio II portarono alla città dei Pico. Si dice che gli abitanti, temendo di esser conquistati dai soldati papalini, uccisero tutti i maiali che si trovavano entro le mura di Mirandola. Successe poi che l'assedio fu forzato e che uno dei sudditi dei Pico, perchè la carne dei suini uccisi non diventasse immangiabile, pensò alla maniera migliore di conservate tutta quella grazia di Dio. Fu così che macinando la carne e insaporendola con delle spezie, riempirono la cotenna delle zampe anteriori dei maiali. Era il 1511, l'anno di nascita dello zampone. E noi modenesi dovremmo arrenderci davanti alla piadina romagnola? È certamente buona, ma perchè, le crescentine cotte nelle tigelle lo sono meno? Eppure non penseremmo mai di chiederne la protezione all'Unesco. Ci basta che l'agenzia dell'ONU abbia riconosciuto patrimio dell'umanità il Duomo e la Ghirlandina.
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