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mercoledì 15 gennaio 2014

MARKETING ANNO ZERO





Non riesco sinceramente a capire le critiche piovute in questi giorni sul progetto messo in cantiere da Pierluigi Sciolette per creare con Palatipico un'iniziativa che, finalmente, valorizzi tutte assieme le eccellenze eno-gastronomiche della nostra provincia. Mi meraviglia che i dissensi siano venuti non tanto da politici esperti di marketing come il sottoscritto lo è di fisica teoretica, bensì da uomini che dovrebbero conoscere quanto Modena abbia bisogno di valorizzare i propri prodotti. In passato, questa città non è stata capace di far giungere alla seconda edizione manifestazioni dedicate al Lambrusco, oggi il vino rosso italiano più venduto nel mondo, e all'aceto balsamico tradizionale, che ha dovuto attendere vent'anni per vedere riuniti due consorzi che s'interessavano dello stesso prodotto. Le critiche a Palatipico vengono proprio da coloro che non hanno mai fatto niente, a livello istituzionale, perchè Modena decollasse con le sue eccellenze, sia meccaniche (dov'è finita l'etichetta più volte sbandierata di "capitale della Motor Valley"?) sia eno-gastronomiche. L'ultima beffa è lo "scippo" operato da Reggio Emilia dell'unico monumento alla Ferrari che esistesse in una città nemmeno capace di onorare Luciano Pavarotti come merita. Ad ammirare il monumento, sfrattato prima da piazza Manzoni e poi dai margini dell'Autosole, adesso saranno i turisti che a Reggio Emilia andranno a vedere il ponte di Calatrava. Mentre noi dobbiamo accontentarci della passerella ciclopedonale di Modena Est, costata 2 milioni e mezzo di euro, non certo oggetto di interesse turistico, ma soprattutto (ed è quel che più conta) non utilizzata da un solo pedone e da un solo ciclista. Anzichè recitare il mea culpa per un'assente politica di marketing territoriale, qualcuno se la prende con Palatipico, l'unico tentativo di valorizzare come meritano i numerosi tesori che Modena possiede. La nostra, purtroppo, è una città che ha mille frecce al suo arco, ma che non è ancora stata capace di scagliarle oltre i confini di casa.

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