Si è tenuta alla Scuola alberghiera di Serramazzoni la finale dell'8ª edizione del concorso "Il cibo si tinge di nero balsamico", sponsorizzato da Consorzio di tutela dell'Aceto Balsamico di Modena IGP, la prima dopo la fortunata pubblicazione "A scuola di balsamico", compendio delle ricette vincitrici dei sette anni passati.
Undici finalisti, provenienti da tre diversi corsi di specializzazione (tre di sala-bar, cinque di cucina, tre di pasticceria) che hanno basato il proprio "progetto" sullo studio del patrimonio enogastronomico di Italia, Francia, Cina, Giappone e Gran Bretagna. La loro "sfida" era quella di abbonare un prodotto tipico proveniente dagli stessi, con il grande protagonista della nostra tradizione, l'Aceto Balsamico.
Una ricchezza di stimoli sensoriali che ha cavalcato l'onda, in alcuni casi, delle passioni personali degli studenti stessi, in un viaggio tra i delicati contrasti della cucina orientale e i gusti nostrani, tra interessanti rivisitazioni e accostamenti più spregiudicati: un turbinio di sapori, sfumature e percezioni uniche al palato, come hanno definito i membri della commissione giudicante delle proposte degli allievi, a partire dal presidente della commissione il Direttore della scuola Giuseppe Schipana.
Undici talenti a confronto per tre posti da vincitori, anche se la classe e l'abilità dimostrata da tutti ha reso ancora più difficile il lavoro dei giudici, che alla fine si sono così espressi: per il comparto di cucina è stata apprezzata la semplice originalità della ricetta di Andrea Calzolari, una rielaborazione dell'english breakfast e dei suoi principali ingredienti, uova con tuorlo di Aceto Balsamico, bacon e pan brioche; per la pasticceria si è rivelato vincitore il richiamo ai sapori del territorio di Samira Salsi e della sua mousse al parmigiano reggiano con un sorprendente cuore di cioccolato a aceto balsamico, mentre per la sala bar è stata premiata la tenacia e la complessità del progetto di Domenico D'Addio, che ha preparato un cocktail a base di aceto balsamico e sakè di sorgo di fortissimo impatto, nato dalla passione per la cultura nipponica e studiato, anche visivamente, fino ai minimi dettagli.
Menzione speciale per Domenico Maglione, allievo di cucina, per la sua rivisitazione della tradizione culinaria inglese e della cultura dello street food: apprezzato all'unanimità il suo hamburger di capesante a pane all'aceto balsamico.
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