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domenica 19 gennaio 2014

IL CAOS DI PIAZZALE NATALE BRUNI

Piazzale Natale Bruni, grazie alle ultime decisioni prese dall'Ufficio comunale del traffico, è diventato un pericolo tappo per la circolazione e un'enorme fonte d'inquinamento. Vien quasi da pensare che si stesse meglio quando si stava peggio, cioè quando il traffico della zona era regolato da un semaforo. Oggi la situazione è semplicemente caotica in ogni momento della giornata a causa delle diverse correnti di traffico che gravitano su quell'area. Da nord arrivano i veicoli che scendono dal cavalcavia di viale Guido Mazzoni, da sud quelli che percorrono corso Vittorio Emanuele II, da ovest quelli che arrivano dalla stazione ferroviaria attraverso viale Crispi e da est quelli che giungono da via Piave. La confusione è immensa soprattutto quando incomprensibilmente è stato piazzato un semaforo all'inizio di viale Crispi, che in certi momenti blocca numerosi autoveicoli, provocando un'insostenibile situazione di caos.

Il problema è stato più volte segnalato, ma il competente ufficio ha deciso di non prendere alcun provvedimento nonostante le lamentele di chi abita nella zona o è costretto ad attraversarla più volte al giorno. La situazione è aggravata dal fatto che le vetture che provengono da via Paolo Ferrari sono spesso costrette a fermarsi a causa del rosso del semaforo a chiamata azionato dai pedoni che devono attraversare. Quel rosso, anche se il pedone è uno solo, dura più del tempo che serve all'attraversamento. Ciò significa che se un secondo pedone pigia il pulsante, il rosso può durante anche il tempo sufficiente a creare in via Paolo Ferrari una lunga fila di automobili che mettono inquinanti dai loro tubi di scappamento. Dalla parte opposta, davanti all'ex cinema Principe, le strisce pedonali per l'attraversamento creano un analogo fenomeno che coinvolge le vetture dirette in via Caduti in guerra. Come si potrebbe risolvere il problema? Prima di tutto spostando un po' più avanti il semaforo di viale Crispi, in secondo luogo evitando che il rosso a chiamata di via Piave duri troppo a lungo. La soluzione migliore, probabilmente, sarebbe quella di un'utilissima passerella ciclopedonale, ma i soldi sono stati spesi tutti per quella, assolutamente inutile, che rappresenta un monumento allo spreco (2 milioni e mezzo il costo...) e che fa bella mostra di sè in via Emilia Est. Peccato, inoltre, che la nostra città, con un'assurda furia devastatrice, abbia abbattuto, oltre alle mura, anche tutte le porte, che a Bologna, ad esempio, hanno salvato con urbanistica saggezza. In piazzale Natale Bruni, infatti, la vecchia Porta Castello sarebbe stata una naturale ed economica rotatoria che avrebbe dato ai modenesi assai meno problemi di quelli che devono affrontare transitando in una delle zone più trafficate della città.

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